martedì 1 aprile 2014

Recensione libro "La mia amica ebrea" di Rebecca Domino

Ho ricevuto questo libro direttamente dall'autrice Rebecca Domino e oggi sono pronta per la recensione.
Buona lettura!

IL LIBRO 

LA TRAMA 

Amburgo, 1943. La vita di Josepha, quindici anni, trascorre fra le uscite con le amiche, le lezioni e i sogni, nonostante la Seconda Guerra Mondiale. Le cose cambiano quando suo padre decide di nascondere in soffitta una famiglia di ebrei. Fra loro c'è Rina, quindici anni, grandi e profondi occhi scuri. Nella Germania nazista, giorno dopo giorno sboccia una delicata amicizia fra una ragazzina ariana, che è cresciuta con la propaganda di Hitler, e una ragazzina ebrea, che si sta nascondendo a quello che sembra essere il destino di tutta la sua gente. Ma quando Josepha dovrà rinunciare improvvisamente alla sua casa e dovrà lottare per continuare a sperare e per cercare di proteggere Rina, l'unione fra le due ragazzine, in un Amburgo martoriata dalle bombe e dalla paura, continuerà a riempire i loro cuori di speranza. Un romanzo che accende i riflettori su uno dei lati meno conosciuti dell'Olocausto, la voce degli "eroi silenziosi", uomini, donne e giovani che hanno aiutato gli ebrei in uno dei periodi più bui della Storia.


LA RECENSIONE

"Io mi aspetto solo di vivere una bella estate. Poi ho cancellato le ultime tre parole: io mi aspetto solo di vivere"

Questa è la vita della tedesca Josepha negli anni della Germania nazista. Passa le giornate pregando di non morire o cercando di vivere al meglio come se ogni giorno fosse anche l'ultimo.
Vive in un mondo dove tutto e tutti la portano a credere che i tedeschi siano una razza superiore e che il popolo ebreo debba essere schiacciato come una colonia di formiche. 
Un padre di mentalità aperta è il miglior amico per Josepha che porterà sempre con se' i suoi insegnamenti.
La sua vita viene sconvolta da Rina e la sua famiglia quando se li ritrova come fuggiaschi in soffitta.

"Se chiunque mi vedesse adesso! Io sono un'ariana, lei è un ebrea"
Un'amicizia che sconvolge il mondo quanto le protagoniste. Sembra sbagliato e senza senso. Ma perche'?
Perchè una tedesca non può essere amica di un'ebrea? La risposta e il coraggio di Josepha nel rispondere a questa domanda danno inizio ad una commovente e intensa amicizia più forte del destino e della guerra.

"Raccontami quello che vivi,provi,vedi,sogni.
Raccontamelo su questi pezzi di carta.
Vai la fuori Seffi e vivi.
Vivi anche per me."
Solo un mucchio di lettere su fogli di carta rimediati tengono insieme le due protagoniste. Rina deve vivere nascosta, Josepha lotterà fino alla fine per lei perchè ormai è libera. Libera dalla propaganda nazista, libera dalla paura della morte.

Tanti protagonisti marginali in tutto il romanzo alla fine rivelano il proprio valore, una schiera di "eroi silenziosi" che hanno aiutato con tutte le proprie forze e i pochi mezzi a disposizione centinaia di ebrei nascondendoli anche a costo della vita. Di loro non conosciamo i nomi, ma sappiamo che sono esistiti anche grazie a storie come questa.
Concludo con una citazione del saggio padre della nostra Josepha, un protagonista secondario ma mai fuori luogo nella sua infinita saggezza

"Ricordatelo sempre Josepha: una persona è viva solo quando è libera, ed è libera solo quando può far valere i propri diritti"

IL MIO GIUDIZIO

Come sapete non amo dare un voto ai libri; senza subbio è un libro da leggere. Un libro che nella sua semplicità ci fornisce una finestra su un periodo oscuro della storia dell'uomo. Finale commovente, forse la mia parte preferita di tutto il romanzo. Il coraggio e la forza di una ragazza di 15 anni che lotta per un'amicizia. Non lasciatevi spaventare dal tema e dall'argomento che sicuramente è stato ampiamente trattato in altri libri. "La mia amica ebrea" merita di essere letto perchè con leggerezza e , oserei dire, anche spensieratezza, riesce a raccontare una bella storia senza essere appesantita dal contorno.



A presto lettori!



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