venerdì 2 ottobre 2015

Segnalazione "Cronache dall'eternità" di Helena Paoli

La seconda segnalazione di oggi, riguarda sempre un fantasy pubblicato da Bibliotheka Edizioni.
Si tratta di "Cronache dall'eternità", scritto da Helena Paoli.
Buona lettura!

LA COPERTINA:



LA TRAMA:


C’è un mondo, quello di mezzo, incastonato fra il mondo superiore e quello in cui tutto può accadere. Un mondo in cui le coordinate temporali, le memorie e i ricordi sono come fili di ragnatela. Un mondo composto da sei grandi città, ognuna con caratteristiche proprie ed inconfondibili, animato da personaggi a volte grotteschi, altre temibili, altre ancora terrificanti.
È proprio in questo strano luogo che si sveglia Juliet, dopo essere perita in un incidente automobilistico. Non ricorda nulla della sua vita terrena, non rammenta nulla della sua famiglia, dei suoi migliori amici. Capisce solo di trovarsi in un luogo “altro” dove ogni luogo, ambiente, paesaggio nasconde numerose sorprese e altrettanto numerose insidie; dove i gatti blu sembrano capire ogni sua parola, il cielo è perennemente avvolto dalla nebbia e tutte le persone portano al polso un orologio di cui è impossibile leggere il quadrante.
Tra incontri fatali, come quello con la Signora, regina dal cuore di ghiaccio, tale e quale alla fredda e misteriosa città che governa, o quello con i Roventi, indomabili creature infernali, Juliet compirà due viaggi: uno attraverso la sua memoria, l’altro per scoprire il suo vero destino e opporsi a coloro che l'hanno scritto.
E mentre comincia a conoscere le sue nuove ed imprevedibili capacità, sentendosi sempre più combattuta tra due vite inconciliabili ma irrimediabilmente sue, Juliet correrà contro il tempo per salvare la vita e la libertà di tutti gli esseri umani, guidata dal suo nuovo amico Will, un Maestro delle parole, Splendore del Sole, una voce inumana che risuona nella sua testa, e brevi tracce del suo passato che cominciano ad affiorare.
E le cronache dall’eternità potranno, finalmente, iniziare ad essere narrate.

..Qualche estratto..

“Tocco con la mano destra il polso sinistro lì dove pulsa di vita propria l’orologio con i quattro piccoli quadranti. Sto prendendo fuoco, lo so. Diventerò cenere, nient’altro. Non farò come la fenice, che risorge. Rimarrò per sempre qui, nel- le profondità dell’Inferno a bruciare nelle tenebre. E non c’è Orfeo che salva Euridice questa volta. Poi tutto si ferma e, subito dopo, il buio”.
(capitolo terzo)

«Beth! Beth! Aiutami!» grido con gli occhi chiusi.
La mia voce rimbomba contro le pareti strette fino a scomparire. La mia casa, la mia amica... era tutto solo un’illusione. Sono an- cora in questo tunnel claustrofobico. Continuo a scendere, sempre più lentamente e con più cautela. L’adrenalina che ha invaso il mio corpo per la vittoria adesso è totalmente scomparsa, rimpiazzata dalla paura per la caduta del mio ricordo.
 «Dove siamo?» dico, sperando che la voce della mia testa mi ri- sponda. Sembra sapere molte più cose di me. Non ricevo alcuna risposta. Nello scendere un gradino, tocco con il piede qualcosa di mor-bido e rabbrividisco. Al passo successivo dovrò metterci le mani sopra. Provo a scostarlo col piede, a rimuoverlo dal punto in cui si trova, ma sembra totalmente attaccato alla parete rocciosa. Devo continuare a scendere. Quando ci metto la mano sopra ho un nuovo brivido. È car- ne. Carne umana. Precisamente una mano, di un uomo morto da davvero poco.
Ma come può trovarsi qualcosa del genere in questa scalinata senza fine?
«Vogliono farti credere che qualcuno sia morto qui dentro.» Sussurra la voce dentro la mia testa.
 A quanto pare parla solo quando non è interpellata.
(capitolo terzo)

«Non sei una codarda, Juliet, sei una delle persone più corag- giose che io conosca. Hai fatto cose incredibili, come cavalcare un Rovente o correre al buio nel labirinto che crolla, ma questa è la migliore di tutte. Hai sfidato un Eterno, hai sfidato il tuo destino. È come se tu avessi urlato a squarciagola “Sono io che decido”. È quello che vorremmo fare tutti, ma nessuno ne ha mai avuto il coraggio.» «Io pensavo che mi avresti ritenuto codarda per non avertelo detto subito.» «Invece ti considero coraggiosa perché lo stai facendo adesso.» Sorrido. È uno di quei sorrisi che ti fa sentire come se non po- tesse mai esistere la tristezza. Così, quando Will avvicina il suo viso al mio, aspetto che mi baci. Non lo fa. Si distende sull’erba e si mette a dormire, lasciandomi più con- fusa che mai.
(capitolo nono)


Disponibile in cartaceo e in ebook in tutti gli store.

Nessun commento:

Posta un commento