giovedì 20 aprile 2017

Recensione "La donna che sparì con un libro" di Idra Novey

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di una storia perfetta per chi ama i libri e la lettura.
Si tratta de "La donna che sparì con un libro" , di Idra Novey, edito da Garzanti.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"In un parco fatiscente della zona più fatiscente di Copacabana, una donna con una valigia e un sigaro si fermò sotto un mandorlo. Era rotondetta e aveva una crocchia di capelli grigi annodata sulla nuca. Guardò in su per un minuto, poi si mise in bocca il sigaro, posò la valigia sul ramo più basso e ci si arrampicò sopra."

La donna sull'albero è Beatriz Yagoda, è una scrittrice e di lei non si hanno più notizie da quel giorno.
La sua traduttrice americana, nonché fan numero uno, non crede che sia stato tutto un caso, anzi. Ricorda per certo che una scena analoga, è stata descritta dall'autrice in uno dei suoi primi libri.
Forte della sua deduzione, decide di partire immediatamente per Rio de Janeiro, abbandonando il futuro marito nel bel mezzo dei preparativi delle nozze. Arrivata in Brasile, scopre di non essere l'unica sulle tracce della donna. I figli, l'editore e uno strozzino, non vedono l'ora di ritrovarla, per i motivi più svariati.

"In fondo era quella la magia della traduzione: scoprire frasi bellissime e avere l'opportunità di farle conoscere a chi altrimenti non avrebbe modo di capirle. Provare almeno una volta il senso di intimità irripetibile creato dalle parole che si srotolano sulla pagina in quell'ordine preciso."

Emma è l'unica in grado di notare indizi e prove lasciati da Beatriz. Ha passato talmente tanto tempo in compagnia della donna e dei suoi manoscritti, che ne conosce ogni dettaglio. Per questo l'intera 'squadra' di ricerca confida in lei e nelle sue capacità. Ma più indagano sulla vita della scrittrice, più scoprono un mondo cupo e abitudini poco consone a una donna della sua età e della sua levatura culturale. C'è poco tempo, soprattutto perché lo strozzino vuole recuperare al più presto i soldi e minaccia, poco velatamente, di fare del male a tutti loro se non restituiranno la somma dovuta.

"Due donne che non si piacevano affatto si sedettero sul bordo del letto di una camera d'albergo come sorelle. Per un po' rimasero chine sul minuscolo schermo di un cellulare, aspettando la notifica di una nuova e-mail."

Emma e Raquel, rispettivamente traduttrice e figlia di Beatriz, sembrano essere le uniche ad avere in mano la situazione. Non corre simpatia tra loro, ma al momento la priorità è ritrovare la donna e saldare il debito con lo strozzino prima che la situazione degeneri.
Riusciranno a ritrovare la scrittrice?

A dispetto della copertina, molto delicata ed elegante, siamo di fronte ad un vero romanzo giallo in cui ci sono anche deboli accenni di violenza, gioco d'azzardo e tutta la malavita di Rio.
Emma, una donna profondamente insoddisfatta della sua vita, coglie la palla al balzo e si reca in Brasile nella speranza di ritrovare quella che, per lei, è a tutti gli effetti una seconda madre. I due fratelli e figli della scrittrice, non potrebbero essere più diversi e non dimostrano quasi per niente, un qualche accenno di attaccamento materno. La figura di Beatriz è avvolta nel mistero, fino alla fine. La vediamo solamente nella scena iniziale con l'immancabile libro e un sigaro, tutto ciò che scopriamo di lei è attraverso le parole degli altri. Il giallo intorno alla sua scomparsa è il perno centrale della narrazione e suscita non poca curiosità nel lettore. Per quanto mi riguarda, trovo che l'epilogo sia stato poco esaustivo e molto affrettato, mi aspettavo qualcosa di meglio. La prosa dell'autrice è molto scorrevole, ammetto che si tratta di un lavoro notevole considerando che è il suo romanzo d'esordio. La lettura è scorrevolissima, l'ho terminato in poche ore.
Con finale diverso, gli avrei dato il massimo, ma resta comunque una buona e ben scritta storia.



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